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Pescare alle Tremiti

Il mare intorno alle isole Tremiti è particolarmente interessante non solo per la sua affascinante bellezza, ma anche per il fatto di essere un tratto di mare pressochè incontaminato, e che quindi presenta fondali che sono un paradiso per le specie di fauna e di flora marina che qui hanno trovato l’ambiente ideale per vivere e prosperare.

E’ per questo motivo che molti appassionati di pesca vi si recano ogni anno per provare l’emozione di una pesca ricca e prelibata. Attenzione però! Non tutto il mare intorno alle isole è libero per la pesca perchè alcuni tratti di costa, intorno all’isola di Pianosa soprattutto, ma anche intorno all’Isola di Capraia ed una parte dell’Isola di San Domino, sono interdetti alla pesca ed in alcuni casi anche alla navigazione.

Tra le attività di pesca più comuni naturalmente la pesca sportiva, gettando l’amo dall’alto delle scogliere, tra le insenature, o allontanandosi di qualche centinaio di metri dalla costa per catturare prede di più grosse dimensioni. Si trovano splendidi esemplari di pesce come orate, branzini, i più facili o gli sfuggenti dentici. Chi si immerge potrà trovare polipi ed aragoste, seppie e la diffidente cernia dalle carni bianche e prelibate.

Le acque sono limpide e pulite, ideali per ammirare, mentre si è alla ricerca di qualche preda, i magnifici disegni che le molte varietà di favolosi organismi marini, alghe che sembrano insoliti fiori, coralli, spugne abbarbicate sulla roccia.

Particolarmente ricchi i fondali anche di molluschi e ricci, che per gli estimatori del pesce rappresentano una vera e propria ghiottoneria.

Il relitto del Piroscafo Lombardo

Giace a circa trenta metri sotto il livello del mare, dal 12 maggio del 1864, data del suo ultimo viaggio. E’ il Piroscafo Lombardo, che all’epoca del suo naufragio funge da mezzo di trasporto per i detenuti da e per il continente.

Prima di assolvere a questa funzione il piroscafo Lombardo è il glorioso naviglio che, quattro anni prima della sua fine, nel 1860 trasporta i garibaldini nella celebre Spedizione dei Mille, sotto la guida di un famoso garibaldino: Nino Bixio. La rocambolesca impresa dell’imbarco a Quarto e l’arrivo a Marsala dei mille volontari sarà infatti preceduta da una vicenda poco nota, avvenuta la notte precedente alla partenza nel porto di Genova: nella notte Garibaldi e Nino Bixio prendono il comando di due piroscafi, il “Lombardo” ed il “Piemonte”, e si accingono ad uscire dal porto quando si scopre che le macchine del primo piroscafo non sono in grado di funzionare. Il piroscafo Piemonte trainerà nella notte, nell’assoluto silenzio, il secondo piroscafo fuori dal porto e fino a Quarto con una manovra di alta maestria.

Le due imbarcazioni trasporteranno con successo i mille volontari fin sulle coste della Sicilia, a Marsala, da dove partiranno le truppe garibaldine alla conquista dell’Italia Meridionale.

La scoperta che si tratta proprio dell’eroico piroscafo è stata fatta nel 2005, ricostruendo antichi documenti ed ispezionando i fondali tra Cala degli Inglesi e Punta del Vuccolo grazie alle equipe di sommozzatori della Marina Militare e dei Carabinieri.

La diomedea

Le Isole Tremiti sono l’ambiente naturale in cui si sviluppa una rara specie di palmipede, la diomedea, lontana discendente dei grandi albatros.

E’ un uccello che vive prevalentemente nell’acqua, nutrendosi di pesci, calamari e gamberi che pesca con un potente becco uncinato talvolta anche in immersione. Di notevole dimensione l’apertura delle sue ali, che supera il metro, e con le quali volteggia elegantemente nel mare planando a fior d’acqua per poi risalire con lenti e possenti battiti.

La diomedea si dirige a terra solo durante il periodo dell’accoppiamento, quando si raduna in grandi stormi che volteggiano fino a sera lungo la costa per poi rientrare a terra dove trascorre la notte.

E’ questo il momento in cui si può udire il loro canto d’amore, colonna sonora del lungo e complicato rituale del corteggiamento, che ha l’apparenza di un pianto di neonato quello del maschio più basso e penetrante mentre quello della femmina leggermente rauco.

Da sempre le note gravi, lamentose e sospiranti del canto delle diomedee hanno suggestionato e fatto fantasticare gli uomini che lo hanno ascoltato.

Una delle tante leggende attribuite a questi uccelli vuole infatti che essi siano i compagni d’arme dell’antico eroe della Guerra di Troia, Diomede, trasformati in uccelli dagli dei. L’antico soldato e principe greco, che di ritorno dalla guerra ed avendo errato per diversi anni in mare, troverà la morte proprio sulle spiagge dell’Isola di San Nicola nell’arcipelago delle Tremiti. Il loro pianto diventato canto d’uccello è ancora oggi simbolo della pena per la scomparsa del loro comandante.

Escursioni alle Tremiti

Le Tremiti rappresentano un paesaggio naturale ricco di fascino, e per questo motivo ogni anno sono migliaia le persone che vi si recano in vacanza, affollando campeggi ed hotel, villaggi turistici e pensioni.

Paesino di San Nicola vista sul mare nelle tremiti

Oltre alle splendide insenature dove tuffarsi, là dove il mare trionfa limpido ed incontaminato, dolcemente cullandosi sul litorale roccioso, ci sono diverse interessanti escursioni da fare.

Tra le più gettonate sicuramente le tante grotte che si aprono lungo le pareti di roccia, la Grotta delle Viole, la Grotta del Bue Marino, la Grotta delle Rondinelle e la Grotta del Sale. Altro luogo molto visitato è l’Architello di Capraia, uno dei tanti esempi di un fenomeno naturale di erosione della roccia che si presenta all’aspetto affascinato del turista come un archetto naturale e che in qualche caso, una volta sorpassato, introduce a magnifiche calette, come è il caso dell’Architello di Capraia, o l’Architello di San Felice, o ancora l’Arco di Porto Greco, o quello di San Domino.

Non si può mancare neanche una visita all’intera isola disabitata di Capraia, che offre incantevoli baie, e l’Isolotto Cretaccio, famoso per la creta di cui sono costituite le rocce lì presenti.

In molti sono i visitatori ed i turisti che si recano in immersione sia per visitare il Parco Naturale Marino che i numerosi relitti antichi che giacciono sul fondo del mare,a testimonianza di quanto in epoche passate le isole Tremiti fossero al centro delle vivaci comunicazioni marittime sul Mare Adriatico.

Cala Pietra di Fucile

L’arcipelago delle Tremiti, tra la costa pugliese del Gargano e la costa balcanica è un vero e proprio paradiso in terra per chi ama il mare, la natura incontaminata ed i paesaggi naturali sulla terra e nel mare.

L’arcipelago, formato da tre isole più grandi e da una serie di isolotti non più grandi di grossi scogli è infatti particolarmente apprezzata dai turisti e dai visitatori per via del bellissimo mare che si infrange, dolce e sinuoso e talvolta burrascoso e tempestoso lungo tratti incantevoli di costa rocciosa. Tra gli anfratti delle insenature si aprono baie incantevoli, solitarie e circondate dalla vegetazione che torreggia dall’alto delle rocce. Non ci sono spiagge vere e proprie, almeno non così come siamo abituati ad incontrare sulla costa adriatica, se si esclude Cala delle Arene, l’unica località dove si estende per una certa lunghezza la sabbia dorata. Le altre baie sono perlopiù costituite di rocce e ghiaia.

Di particolare fascino la Cala Pietre di Fucile, che deve il suo singolare nome al fatto che la maggior parte dei sassi che si trovano sulla spiaggia ha una forma decisamente tondeggiante, il che fa sì che in passato questi sassi venissero utilizzati come proiettili per i cannoni e le bombarde dai monaci guerrieri che vivevano sull’isola. Cala Pietra di Fucile si trova sull’isola di Caprara, una delle isole disabitate dell’arcipelago, e la si può raggiungere in escursione in barca comodamente dalle altre isole grazie al sevizio di acqua taxi o affittando un gommone.

Isole Tremiti Numeri Utili

alcuni Numeri Utili per la vostra permanenza sulle Isole Tremti in Puglia

Numeri Utili

Municipio

Isola di San Nicola
Infotel : 0882 – 463063

Guardia Medica

Isola di San Domino
Infotel : 0882 – 463234

Guardia Medica

Isola di San Nicola
Infotel : 0882 – 463061


Ufficio Postale

Isola di San Nicola
Infotel : 0882 – 463001

Ufficio Postale

Isola di San Domino

Carabinieri

Isola di San Nicola
Infotel : 0882 – 463010

Capitaneria di Porto

Isole Tremiti
Infotel : 0882 – 463262

Guardia di Finanza

Isola di San Nicola
Infotel : 0882 – 463015

Farmacia

Isola di San Domino
Infotel : 0882 – 463327

a presto

Le Spiagge delle Isole Tremiti

Un posto particolare come le Isole Tremiti non poteva non avere delle spiagge fuori dall’ordinario. Più che di spiagge vere e proprie qui si parla di “cale” o “calette”, insenature o avvallamenti verso il mare che sembrano fatti apposta per sdraiarvisi sopra e prendere il sole prima e dopo aver fatto un tuffo in acqua.

Di cale di sabbia e ciottoli non ce ne sono molte e si concentrano per lo più sull’isola di San Domino, non a caso quella maggiormente attrezzata dal punto di vista della ricettività turistica: tra queste ricordiamo Cala Matano, Cala dei Benedettini, Cala Zio Cesare, Cala del Bue Marino e Cala delle Arene.

Alcune di queste, come Cala Matano o Cala dei Benedettini, sono dotate di servizi standard come sdraio e ombrelloni mentre in altre è preferibile portarsi ciò che si intende utilizzare: va però tenuto presente che in molti casi l’ombrellone è quasi superfluo per via dell’ombra dei Pini d’Aleppo.

La maggior parte del profilo costiero delle Tremiti è costituito da rocce e ciò rende incompatibili questi luoghi con il turismo di massa tipico di altre zone dell’Adriatico: in compenso le tante cale, rocce, grotte e scogli, oltre che di bellezza mozzafiato, sono ricchissimi di storie e leggende testimoniate dai nomi che portano.

Alcune cale, come quella presso i Pagliai, sono raggiungibili solo via mare, noleggiando agevolmente un gommone: consigliamo però particolare prudenza soprattutto ai navigatori non esperti.

Sull’Isola di Capraia segnaliamo Cala dei Turchi, Cala di Sorrentino ed anche Cala Pietra del Fucile, di recente indicata come la miglior «spiaggia» da un ente per la qualità del mare.

A differenza delle altre due San Nicola ha solo un paio di aree, peraltro non ampie, dove prendere il sole e fare il bagno: i suoi fondali sono inoltre costituiti da rocce franate ed hanno una profondità media sensibilmente maggiore. La Cala del Cretaccio completa il quadro delle spiagge tremitesi. Il fatto che non siano particolarmente ampie è uno svantaggio facilmente compensabile con le bellezze che si possono visitare circumnavigando le isole oppure esplorando i fondali. Estremamente caratteristiche e degne di visita sono le tante grotte disseminate lungo il perimetro delle Tremiti tra cui ricordiamo la Grotta del Sale, la Grotta delle Viole, la Grotta delle Murene, la Grotta delle Rondinelle, la Grotta del Bue Marino, la Grotta della Madonna e la Grotta del Leone. Molto apprezzati anche gli scogli: lo Scoglio dell’Elefante, lo Scoglio segato, gli Scoglietti presso Capraia e i Pagliai sono solo alcuni dei più noti.

La leggenda di Diomede

La storia della Isole Tremiti è strettamente legata al mito di Diomede, uno dei celebri eroi omerici che partecipò all’epica guerra di Troia narrata nell’Iliade. Originario dell’Etolia nacque ad Argo, dove la sua famiglia, che regnava sulla città, era stata costretta a fuggire. Il giovane Diomede si distinse da subito nell’apprendere l’arte della guerra e dimostrò sin da ragazzo il suo amore per la giustizia ed un carattere molto deciso. Dopo aver combattuto per liberare Tebe dagli usurpatori sposò Egialea, orfana del re di Argo morto nella stessa battaglia, e partì per la guerra di Troia. Protetto da Atena, dea della sapienza, era un guerriero tra i più possenti delle schiere greche: affrontò in duello il troiano Enea e a nulla valse l’intervento in sua difesa della madre di quest’ultimo, la dea Afrodite, che Diomede offese e ferì a una mano. Affrontato in duello da Glauco, principe di Lidia, dimostrò invece grande lealtà ricordando l’ospitalità del nemico nei confronti della sua famiglia e decidendo di non battersi e stringendogli la mano.

Fu protagonista di imprese di grande rilievo e di mediazioni delicate con Agamennone ed Achille, spesso al fianco dell’amico Ulisse: ai due si deve il furto del Palladio, il simulacro protettore di Troia, ragion per cui Dante li collocherà insieme nell’VIII cerchio dell’Inferno.

Vinta la guerra tornò in patria senza particolari problemi, contrariamente a quanto accadde a molti altri eroi, ma qui, per un incantesimo dell’ingiuriata Afrodite, nessuno lo riconobbe (oppure, secondo un’altra variante del mito, la moglie lo aveva tradito sposando Cillabaro) e decise di rimettersi in viaggio con i compagni alla volta delle coste italiche. E’ qui che la leggenda di Diomede si suddivide in tante storie che si intrecciano con svariate realtà locali del Meridione: Andria, Brindisi, Benevento, Arpi, Siponto, Canosa, San Severo e molte altre località sarebbero state fondate dall’eroe omerico, nelle vesti ora di civilizzatore e promotore della cultura greca.

Nei pressi del Gargano gettò in mare tre grandi sassi che aveva raccolto a Troia e questi riemersero sottoforma di isole: le Tremiti. Secondo un’altra versione Diomede qui incontrò Dauno, re dei Dauni, e lo aiutò a sconfiggere i Messapi: il suo determinante aiuto gli valse in moglie la principessa Euippe, recante in dote la parte settentrionale della Puglia.

Un’altra variante vuole che Diomede, dopo essere stato al fianco di Dauno, lo uccise divenendo re delle sue terre. Dopo aver rifiutato di combattere, in tarda età, contro il nemico Enea al fianco dei latini, morì e venne sepolto sulla spiaggia dell’Isola di San Nicola, mentre i suoi compagni vennero mutati da Afrodite – per vendetta o per compassione, a seconda delle versioni del mito – in grossi uccelli dal verso simile al pianto, le diomedee. Sulla stessa isola sarebbe nascosto un ingente tesoro a lui appartenuto: si narra che nel III sec. la Madonna sia apparsa ad un eremita indicandogli il luogo dove avrebbe ritrovato grandi ricchezze. Questi, dopo qualche diffidenza, obbedì e, trovato il tesoro, avrebbe edificato in quel punto un santuario in segno di devozione e riconoscenza.

Isole Tremiti – Gastronomia

In un luogo di mare come le Isole Tremiti il pesce non può che essere il re della tavola in tutte le stagioni. I prodotti e piatti tipici della dieta mediterranea vengono impreziositi e rielaborati alla luce delle specificità territoriali.

Antipasti, fritture, zuppe, e grigliate sono solo alcuni esempi dei tanti utilizzi che il pesce, rigorosamente fresco e pescato in giornata, può offrire nei numerosi ristoranti di San Domino e San Nicola. La cucina tremitese risente fortemente della gastronomia garganica e ciò si manifesta nella frugalità nella preparazione dei pasti e nella scelta dei sapori decisi e ben strutturati. Onnipresenti sulle tavole il pane e la pasta, non di rado preparati secondo l’antica tradizione locale e magari fatti anche dalle massaie secondo ritualità che si ripetono da secoli sempre uguali.

Le combinazioni con crostacei, molluschi e pesci sono praticamente infinite. Spigole, ricciole, scorfani, dentici, triglie giganti, scampi, gamberi e aragoste – giusto per citarne alcuni – passano in poche ore dal mare alla tavola, da soli, insieme ad altri pesci oppure con la pasta: gli spaghetti allo scoglio sono una delle tante prelibatezze che i ristoratori locali, talvolta dotati di un proprio peschereccio, portano in tavola. Da provare i palamiti, pesce dalle carni bianche utilizzato per insalate oppure servito insieme a verdure colorate come capperi, cipolle e pomodorini. I colori sono una costante della gastronomia isolana: lo schiantalo (o tanuta) si distingue anche per la sua gradevolezza cromatica oltre che per il sapore delicato delle sue carni insaporite con le olive nere della zona e l’immancabile olio extravergine d’oliva Dauno DOP.

 

Anche il pane, specie la mollica, è utilizzato per guarnire i piatti di pesce, come ad esempio per fare il ripieno del cefalo alla brace, condito con aglio, prezzemolo e aceto. Segnaliamo le polpette a base di musdea o mustella, secondo una tipica ricetta tremitese. A chi invece piace andare sul sicuro farà piacere sapere che il polpo verace, indispensabile per una vera insalata di mare, è presente in ogni periodo dell’anno e lo stesso vale per lo scorfano, senza il quale una zuppa di pesce non può dirsi tale.

Isole tremiti e la flora terrestre

Le specie vegetali dell’Arcipelago delle Tremiti sono, soprattutto in anni relativamente recenti, oggetto di studi e ricerche cui l’istituzione della Riserva Marina ha dato un impulso notevole. Una delle specie arboree simbolo di queste isole è il Pino d’Aleppo, presente in gran quantità nella pineta di San Domino e in molte altre zone dell’Isola, anche laddove è stata operata una ricolonizzazione di terreni dalle rese agricole non soddisfacenti. I venti di Nord-Ovest determinano un sottobosco disomogeneo ed anche le caratteristiche deformazioni a bandiera degli esemplari sul versante occidentale. All’interno della pineta è presente il cosiddetto “bosco misto”, in cui al Pino autoctono si unisce il leccio, caratterizzato da specie come il pungitopo, l’asparago pungente, l’erica arborea, la melica piramidale ed il caprifoglio.

La macchia a lentisco è invece molto presente sulle isole di San Nicola e di Capraia che presentano anche delle specie piuttosto rare come la “Daphne sericea” e la “Phillyrea angustifolia”, mentre a San Domino compare in misura minore e con la presenza del mirto comune.

Sempre sull’isola maggiore sono presenti le garighe, soprattutto nella fascia costiera di Nord-Ovest, più esposta ai venti marini e quindi con una maggiore influenza della salsedine: è questa la ragione per cui non compare con le medesime concentrazioni sulle altre isole (a San Nicola è del tutto assente).

Pianosa e il Cretaccio si caratterizzano invece per la presenza di prati con vegetazione alofila come la “Lavatera arborea”, il paleo comune e il giunco nero. Un’estensione territoriale simile a quella della pineta d’Aleppo è occupata da terreni coltivati che per la stragrande maggioranza si sono rilevati, nel corso degli anni, piuttosto improduttivi specie in alcune zone e sono stati conseguentemente abbandonati oppure, più di frequente, adibiti a pascoli: ciò ha comportato cambiamenti nella flora che ha visto ridursi le piante agricole per far posto a graminacee di varia natura, dando vita così a quel particolare stadio denominato “pseudosteppa”. Completano il quadro della vegetazione terrestre dell’arcipelago il ginestrino delle scogliere, l’aglio delle isole, la grattalingua comune, il cappero e il limonio delle Tremiti: tutte specie della grande famiglia della vegetazione di scogliera.