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In catamarano alle Tremiti

Il catamarano è un’imbarcazione a vela velocissima perchè sfrutta tutta la forza del vento grazie all’ampia velatura e ad alla sua forma idrodinamica che ne assicura non solo ottime prestazioni in termini di velocità ma anche un’eccezionale stabilità in grado di affrontare il mare più impervio.

Nel periodo estivo, quando il mare è decisamente più calmo, più adatto ad essere affrontato anche da coloro che sono completamente digiuni di navigazione, una vacanza in catamarano rappresenta una di quelle esperienze indimenticabili per gli amanti del mare, e, se si sceglie il tratto di mare Adriatico di fronte alle coste della Puglia, all’altezza del Gargano, si potranno visitare diverse località affascinanti.

Partendo per esempio dal porto di Vieste la prima tappa è l’arcipelago delle Isole Tremiti, un paradiso naturalistico in mezzo al Mare Adriatico, ora diventato anche area marina protetta all’interno del Parco Naturale Marittimo delle Isole Tremiti. Una serie di isole e di piccoli scogli, di cui solo due abitate, dove incantarsi di fronte ad un mare incontaminato e cristallino.

Ormeggiando a San Domino, o in alcune delle baie più nascoste, trascorrerete ore incantevoli e piacevoli.

Il viaggio potrebbe poi proseguire per i numerosi arcipelaghi di isole della Croazia, scendere in seguito lungo la costa balcanica per esplorare le belle spiagge e località del litorale albanese, aperte al turismo solo da pochi anni.

Se c’è tempo si può proseguire per le isole greche dello Ionio, Corfù, la bellissima Cefalonia, e la veneziana Zante.

La diomedea

Le Isole Tremiti sono l’ambiente naturale in cui si sviluppa una rara specie di palmipede, la diomedea, lontana discendente dei grandi albatros.

E’ un uccello che vive prevalentemente nell’acqua, nutrendosi di pesci, calamari e gamberi che pesca con un potente becco uncinato talvolta anche in immersione. Di notevole dimensione l’apertura delle sue ali, che supera il metro, e con le quali volteggia elegantemente nel mare planando a fior d’acqua per poi risalire con lenti e possenti battiti.

La diomedea si dirige a terra solo durante il periodo dell’accoppiamento, quando si raduna in grandi stormi che volteggiano fino a sera lungo la costa per poi rientrare a terra dove trascorre la notte.

E’ questo il momento in cui si può udire il loro canto d’amore, colonna sonora del lungo e complicato rituale del corteggiamento, che ha l’apparenza di un pianto di neonato quello del maschio più basso e penetrante mentre quello della femmina leggermente rauco.

Da sempre le note gravi, lamentose e sospiranti del canto delle diomedee hanno suggestionato e fatto fantasticare gli uomini che lo hanno ascoltato.

Una delle tante leggende attribuite a questi uccelli vuole infatti che essi siano i compagni d’arme dell’antico eroe della Guerra di Troia, Diomede, trasformati in uccelli dagli dei. L’antico soldato e principe greco, che di ritorno dalla guerra ed avendo errato per diversi anni in mare, troverà la morte proprio sulle spiagge dell’Isola di San Nicola nell’arcipelago delle Tremiti. Il loro pianto diventato canto d’uccello è ancora oggi simbolo della pena per la scomparsa del loro comandante.

Immersioni alle Isole Tremiti tra fondali e relitti

Lo snorkeling e il diving sono due termini che hanno fatto da qualche anno ormai la loro comparsa su molti dei cataloghi turistici più diffusi: possono praticarsi un po’ ovunque ma alle Isole Tremiti queste attività sono in grado di regalare momenti indimenticabili difficilmente paragonabili ad altre località di mare. Sia che vogliate osservare il mondo sommerso con maschera e tubo nuotando in superficie (lo snorkeling) sia che preferiate immergervi completamente per toccare con mano le bellezze dei fondali (diving), quello che troverete nelle acque delle Tremiti vi lascerà senza fiato: un tripudio di forme e colori che nessuna descrizione, per quanto minuziosa, o fotografia, per quanto ben fatta, saprà rendere al meglio.

Triglie giganti, dentici, orate, polpi, stelle marine, margherite di mare, ricciole, ippocampi, molluschi e crostacei di ogni tipo sono solo alcune delle specie di flora e fauna marina in cui ci si potrà facilmente imbattere durante un’immersione solitaria o di gruppo oppure, perché no, insieme alle guide messe a disposizione dai Diving Center di San Domino: sono ben 23 i percorsi subacquei tra cui scegliere, classificati in ordine di difficoltà e per tipologia di fondali.

Le coste delle Isole Tremiti, ad ogni modo, non sono molto profonde (tranne qualche eccezione) e ciò permette immersioni anche ai meno esperti, fatto salvo il buon senso nel riconoscere i propri limiti e nell’essere prudenti: avventurarsi sott’acqua in prossimità degli scogli con un mare non perfettamente calmo potrebbe esporre i sub meno preparati a rischi non di poco conto.

Un’altra grande attrazione dei fondali delle Tremiti sono i relitti in cui è facile imbattersi nuotando a pochi metri di profondità: ancore, resti di navi risalenti a varie epoche o anche il motore di un aereo, giusto per citarne qualcuno.

Nuotare su questi relitti dà l’impressione di restare sospesi sulla storia di questi territori, oggi così ospitali ma un tempo purtroppo fatali a molti viaggiatori. Si va da relitti come quello di Cala dei Benedettini risalente al I sec. a.C. a quello di una galea turca di metà Cinquecento con 4 cannoni di bronzo. Il più famoso e recente è però quello del “Lombardo”, lo storico piroscafo utilizzato da Garibaldi durante la spedizione dei Mille del 1860 e poi riconvertito in traghetto per trasportare milizie e prigionieri dalla terraferma alla colonia penale delle Tremiti: il suo naufragio avvenne presso Cala degli Inglesi nella notte tra il 12 e il 13 marzo 1864 mentre il suo ritrovamento è del febbraio 2005.

Il Parco Marino delle Isole Tremiti

Le Isole Tremiti sono state dichiarate Riserva Marina nel luglio del 1989 e dal 1996 il loro territorio è entrato a far parte del Parco Nazionale del Gargano. Si tratta di una delle aree marine protette più significative nel suo genere data l’unicità dei luoghi e la concentrazione di flora e fauna davvero fuori dal comune.

Le Isole Tremiti si possono considerare dal punto di vista della bio-diversità una sorta di Mediterraneo in miniatura con un vantaggio considerevole: i ridotti tassi di inquinamento rendono possibile la salvaguardia di specie altrove in via di estinzione oppure già scomparse.

E’ il caso degli alcionari mediterranei, presenti qui in grande quantità ma estremamente rari altrove. Lo stesso vale per le spugne tra cui le Paramurucee della rara tipologia bicolare, per i coralli e per innumerevoli altre specie di piante marine coperte da tantissimi microrganismi, crostacei, molluschi e pesci che vivono in simbiosi con i fondali (indicati col termine di ‘benthos’) dando vita a scenari sempre in evoluzione.

I protagonisti delle acque delle Tremiti sono però i pesci che in gran quantità affollano ogni anfratto di roccia sottomarina.

Il pelagico è probabilmente il più frequente ma non vanno dimenticati gli astici, le aragoste, gli ippocampi, i cefali, gli astici, le orate, i dentici, i polpi, le seppie e le cernie: ognuno nel proprio habitat, ognuno alle proprie profondità, queste e tante altre specie popolano un panorama sommerso di bellezza autentica.

Il parco è diviso in 3 zone ed il regolamento è piuttosto rigido (altrimenti verrebbe meno la sua funzione protettiva dell’ambiente marino).

La zona A è caratterizzata dal divieto totale di pesca, balneazione ed anche la navigazione senza la previa autorizzazione delle autorità oppure nell’ambito di visite guidate: comprende l’Isola di Pianosa.

Per la zona B che comprende Capraia (da Cala Sorrentino allo scoglio Caciocavallo) e San Domino (da Punta Provvidenza a Punta Secca) ha dei divieti molto simili: è proibita la pesca subacqueadi ogni tipo e la navigazione tranne quella autorizzata.

La zona C è detta ‘di riserva parziale’ in quanto sono consentite le immersioni e la pesca sportiva: comprende la gran parte dell’Isola di San Domino e l’Isola di San Nicola.