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Dalla Puglia alle Tremiti

Dalla Puglia alle Tremiti è un viaggio molto breve, e quindi questo splendido arcipelago di isole che si affaccia di fronte alla costa pugliese all’altezza del Promontorio del Gargano rappresenta una delle mete più interessanti per chi è in vacanza in Puglia e vuole concedersi qualche giorno di escursione in uno dei paesaggi naturali più interessanti ed incontaminati dei mari italiani.

Per arrivarci in aereo si parte dall’Aeroporto di Foggia con due voli quotidiani che atterrano a San Domino dopo un viaggio di circa venti minuti.

Diverse invece sono le città da dove si raggiungono le isole via mare, e che soprattutto nel periodo estivo sia attivano aumentando le corse per trasportare turisti e visitatori. A Termoli, e Vasto, negli Abruzzi, esiste un servizio di traghetto che è attivo tutto l’anno e sono anche le località da cui il viaggio dura meno, circa un’ora.

Partendo dalla Puglia si può optare per diverse soluzioni, scegliendo in base alla località più comoda da cui partire.

Da Vieste partono quotidianamente gli aliscafi per le isole che impiegano circa un’ora e venti per raggiungere San Domino, mentre da Manfredonia, con le stesse imbarcazioni il viaggio dura più a lungo, circa due ore e trentacinque minuti.

Altre imbarcazioni ancora partono da Peschici, per un viaggio che dura un’ora ed un quarto, e da Rodi Garganico, da cui si raggiunge l’Isola di San Nicola in soli 50 minuti.

Anche da Capoiale partono motonavi veloci che raggiungono San Nicola in trenta minuti.

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Dalle isole Tremiti al Salento in Elicottero

Dal Gargano al Salento in elicottero

Incrementare il turismo e contemporaneamente potenziare il soccorso aereo, il tutto grazie all’utilizzo di elicotteri che, dal 2010, collegheranno il Gargano al Salento.

Questo il programma della Regione Puglia, in accordo con l’Enac ed Aeroporti di Puglia.

10 le postazioni disseminate lungo il territorio, due già attive sul Gargano: quella di San Domino nelle Tremiti e quella di Vieste, alle quali si aggiungeranno quelle di San Nicola, sempre nell’arcipelago Diomedeo, Peschici, San Giovanni Rotondo, Celenza Valfortore e Foggia.

Queste le postazioni in Capitanata da collegare alla stazione già attiva al policlinico di Bari e a quelle da realizzare a Supersano e Melendugno.

Il programma, fanno sapere dalla Regione, è già in via di attuazione. Investimento previsto 4milioni e 900mila €. Soldi che vanno ad aggiungersi ai fondi già stanziati dalla stessa Regione Puglia per l’acquisto di un nuovo elicottero omologato per il trasporto di 15 passeggeri.

( Fonte: Teleradioerre.it – Elena Nigro)

Alle isole tremiti in elicottero

Escursioni alle Tremiti

Le Tremiti rappresentano un paesaggio naturale ricco di fascino, e per questo motivo ogni anno sono migliaia le persone che vi si recano in vacanza, affollando campeggi ed hotel, villaggi turistici e pensioni.

Paesino di San Nicola vista sul mare nelle tremiti

Oltre alle splendide insenature dove tuffarsi, là dove il mare trionfa limpido ed incontaminato, dolcemente cullandosi sul litorale roccioso, ci sono diverse interessanti escursioni da fare.

Tra le più gettonate sicuramente le tante grotte che si aprono lungo le pareti di roccia, la Grotta delle Viole, la Grotta del Bue Marino, la Grotta delle Rondinelle e la Grotta del Sale. Altro luogo molto visitato è l’Architello di Capraia, uno dei tanti esempi di un fenomeno naturale di erosione della roccia che si presenta all’aspetto affascinato del turista come un archetto naturale e che in qualche caso, una volta sorpassato, introduce a magnifiche calette, come è il caso dell’Architello di Capraia, o l’Architello di San Felice, o ancora l’Arco di Porto Greco, o quello di San Domino.

Non si può mancare neanche una visita all’intera isola disabitata di Capraia, che offre incantevoli baie, e l’Isolotto Cretaccio, famoso per la creta di cui sono costituite le rocce lì presenti.

In molti sono i visitatori ed i turisti che si recano in immersione sia per visitare il Parco Naturale Marino che i numerosi relitti antichi che giacciono sul fondo del mare,a testimonianza di quanto in epoche passate le isole Tremiti fossero al centro delle vivaci comunicazioni marittime sul Mare Adriatico.

Inaugurata elisuperficie alle Isole Tremini

Dalle Tremiti al Salento, via da oggi
alla prima delle 10 elisuperfici in Puglia

Rassegna Stampa Isole Tremiti
Foggia – Si è svolta stamani la conferenza stampa di inaugurazione dell’elisuperficie di San Domino nelle isole Tremiti, la prima prevista dalla Rete Eliportuale Pugliese che si articolerà dal nord al sud della Puglia, nelle località di Melendugno, Supersano, Bari Policlinico, Foggia, Celenza Valfortore, San Giovanni Rotondo Vieste, Peschici e Isola di San Nicola.

La Rete, unica in Italia per la sua specificità operativa, mira a realizzare una serie di eliporti per assicurare le operazioni di elisoccorso, per la protezione civile e per il trasporto dei passeggeri nelle aree di difficile accessibilità.

L’importo stanziato dalla regione per la progettazione, la realizzazione e la gestione triennale dell’intera rete, è di 4,9 milioni di euro. «Si tratta di una ulteriore, grande innovazione per i trasporti in Puglia – ha affermato l’Assessore regionale ai trasporti Mario Loizzo – che arricchisce l’offerta trasportistica, la integra con le altre modalità esistenti nel territorio e crea le premesse per il consolidamento dell’economia dei territori interessati, venendo incontro anche alle problematiche legate alla sicurezza e alla salute dei cittadini».

Alla conferenza hanno partecipato il sindaco delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese, l’Amministratore Unico di Alidaunia, Roberto Pucillo, che gestirà i servizi, e l’assessore provinciale ai trasporti della Capitanata, Nicola Vascello, i quali hanno sottolineato l’importanza che questo servizio rivestirà anche per il turismo delle aree interessate.

La prossima elisuperficie che sarà attivata verso metà ottobre, sarà quella attrezzata nell’area del Policlinico di Bari.

Fonte: Gazzettadelmezzogiorno.it

Nome ed origine delle Isole Tremiti

Su un punto gli archeologi e i geologi sono assolutamente concordi: le Isole Tremiti appartengono, oltre che politicamente, anche geologicamente alla Puglia e all’Area Garganica. Tutti gli studi confermano l’ipotesi secondo la quale nell’era del Paleocene (60 milioni di anni fa) la gran parte dell’odierno territorio pugliese era sommerso dalle acque ed emergeva soltanto il Gargano, distaccato dal resto della Penisola. In seguito, anche grazie ai depositi alluvionali, il resto del territorio sarebbe emerso congiungendo il Massiccio garganico alla terraferma mentre una parte di esso, in seguito probabilmente a violente e ripetute scosse di terremoto, se ne distaccò formando le isole il cui nome rimanda proprio al «tremore» che deve aver dato loro origine. Con ogni probabilità, in un primo tempo, la parte distaccatasi era omogenea ed unica, caratterizzata da un solo massiccio montuoso. I successivi «tremori» e le scosse telluriche conseguenti avrebbero suddiviso l’isola in tre parti, con la ripartizione anche del monte che, in tal modo ne avrebbe generato tre: un’altra ipotesi sul nome delle Tremiti rimanda proprio ai «tre monti» che le caratterizzano.

Dando uno sguardo alla cartina delle Isole si ha l’impressione di un gruppetto di pietre scagliate contemporaneamente in mare da un’unica gigantesca mano: la loro dislocazione è irregolare ed asimmetrica e la posizione di Pianosa, la più orientale, che dà l’idea del sasso arrivato più lontano, sono alla base della famosa leggenda dell’eroe omerico Diomede, da cui la denominazione di Isole Diomedee che contrassegnò per secoli questi luoghi.

L’ipotesi toponomastica di gran lunga più accreditata è la prima, quella dei «tremiti» che le avrebbero originate, teoria che sembra trovare conferma anche in fonti letterarie autorevoli.

Lo storico e geografo greco Scimmo da Chio, a cui si deve la leggenda della sepoltura di Diomede, parla di un’unica “isola diomedea” mentre Strabone, due secoli più tardi, spiega come delle “due isole diomedee” una sia deserta e l’altra abitata: probabilmente il noto geografo della Cappadocia si riferiva a fonti cartografiche anteriori, visto che pochi anni dopo Virgilio parlò di “tre isole diomedee”. Ancora un secolo dopo, infine, Tolomeo spiegò che le diomedee erano ben 5 includendovi, secondo una interpretazione in uso ancor oggi benché non univocamente accettata, anche il Cretaccio.

Il Gargano in Puglia

I paesi dell’area garganica sono 17, i maggiori dei quali sono situati lungo il perimetro del Promontorio, le cui zone più interne sono molto poco popolate per via delle impervie condizioni del territorio. Uno sguardo generale a questa parte della provincia di Foggia permette di rilevarne le due facce del turismo, per molti versi contrastanti ma in realtà perfettamente integrate l’una con l’altra: le spiagge e i santuari.

Più che per le splendide montagne, le grotte e i laghi, il Gargano è conosciuto per la sua costa di circa 200 km in grado di offrire spiagge sabbiose, rocce, grotte e faraglioni, come nella Baia dei Mergoli (detta anche, appunto, “dei Faraglioni”). Le strutture ricettive sono molte e qui, nella località di Mattinata, è possibile fruire dell’unico hotel a cinque stelle della zona (isole Tremiti comprese): diversi sono i servizi offerti al turista, tra cui vale la pena di segnalare l’ascensore tra le rocce che, oltre a condurre in pochi minuti sulla spiaggia, regala favolosi panorami a picco sul mare. Posti da non perdere sono anche i centri balneari (ma non solo) di Vieste, Manfredonia, Peschici, Rodi Garganico, S. Nicandro Garganico e Carpino mentre, all’interno, meritano certamente una menzione San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis.

L’altra dimensione del turismo garganico è quella spirituale. La religiosità è una componente connaturata a questi luoghi sin da tempi immemorabili: probabilmente l’aspetto aspro ed inaccessibile delle sue alture ha contribuito non poco all’immagine di Montagna Sacra e luogo di meditazione che il Gargano ha assunto nel corso dei secoli.

In ogni caso è qui che si sono insediate le prime comunità cristiane d’Occidente, grazie agli scambi culturali con l’Oriente favoriti dalla posizione geografica, ed è sempre qui che, attorno all’Anno Mille molti cristiani trovarono rifugio non solo interiore dai dominatori che si avvicendarono nella zona. Molti pellegrini, a dire il vero, giungevano sul Gargano anche prima, sin dal V sec. d.C., per vedere la Grotta di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo): tale forma di pellegrinaggio è andata via via scemando negli ultimi decenni. Un nuovo protagonista spirituale però, forse il più significativo della nostra epoca, ha fatto la sua comparsa proprio mentre diminuivano i pellegrini per la Grotta: Padre Pio da Pietralcina, i cui numerosissimi fedeli e devoti da tutto il mondo giungono a San Giovanni Rotondo per porgere un saluto alla sua tomba e visitare i suoi luoghi.