Archivio tag: Isole Tremiti

Isole tremiti e la flora terrestre

Le specie vegetali dell’Arcipelago delle Tremiti sono, soprattutto in anni relativamente recenti, oggetto di studi e ricerche cui l’istituzione della Riserva Marina ha dato un impulso notevole. Una delle specie arboree simbolo di queste isole è il Pino d’Aleppo, presente in gran quantità nella pineta di San Domino e in molte altre zone dell’Isola, anche laddove è stata operata una ricolonizzazione di terreni dalle rese agricole non soddisfacenti. I venti di Nord-Ovest determinano un sottobosco disomogeneo ed anche le caratteristiche deformazioni a bandiera degli esemplari sul versante occidentale. All’interno della pineta è presente il cosiddetto “bosco misto”, in cui al Pino autoctono si unisce il leccio, caratterizzato da specie come il pungitopo, l’asparago pungente, l’erica arborea, la melica piramidale ed il caprifoglio.

La macchia a lentisco è invece molto presente sulle isole di San Nicola e di Capraia che presentano anche delle specie piuttosto rare come la “Daphne sericea” e la “Phillyrea angustifolia”, mentre a San Domino compare in misura minore e con la presenza del mirto comune.

Sempre sull’isola maggiore sono presenti le garighe, soprattutto nella fascia costiera di Nord-Ovest, più esposta ai venti marini e quindi con una maggiore influenza della salsedine: è questa la ragione per cui non compare con le medesime concentrazioni sulle altre isole (a San Nicola è del tutto assente).

Pianosa e il Cretaccio si caratterizzano invece per la presenza di prati con vegetazione alofila come la “Lavatera arborea”, il paleo comune e il giunco nero. Un’estensione territoriale simile a quella della pineta d’Aleppo è occupata da terreni coltivati che per la stragrande maggioranza si sono rilevati, nel corso degli anni, piuttosto improduttivi specie in alcune zone e sono stati conseguentemente abbandonati oppure, più di frequente, adibiti a pascoli: ciò ha comportato cambiamenti nella flora che ha visto ridursi le piante agricole per far posto a graminacee di varia natura, dando vita così a quel particolare stadio denominato “pseudosteppa”. Completano il quadro della vegetazione terrestre dell’arcipelago il ginestrino delle scogliere, l’aglio delle isole, la grattalingua comune, il cappero e il limonio delle Tremiti: tutte specie della grande famiglia della vegetazione di scogliera.

La storia delle Isole Tremiti

Come si è già accennato in relazione ai beni archeologici delle Isole Tremiti, queste furono abitate sin dal Neolitico: la presenza di numerose testimonianze relative all’età successive permettono di ricostruire un’evoluzione della civiltà dei loro abitanti che attraversa le fasi più significative della cultura greca prima e romana poi.

Con il crollo dell’Impero e i disordini che accompagnarono la prima fase dell’Alto Medioevo anche le Isole vennero coinvolte nell’oblio generale che caratterizzò la nostra Penisola. Con l’Anno Mille, però, si assiste ad una nuova fioritura della cultura grazie all’importante mediazione degli ordini religiosi che qui si stabilirono. I primi ad insediarsi furono i monaci Benedettini di Montecassino a cui si deve la costruzione del Monastero e della Chiesa di Santa Maria, che raggiunsero in poco tempo un’importanza tale da rendersi indipendenti dall’Abbazia di Montecassino. Il periodo di autonomia segnò però una decadenza che convinse il Vescovo di Termoli a sostituire i Benedettini con i Cistercensi che ridiedero all’Abbazia l’antico splendore apportando anche innovazioni e ammodernamenti. Nel XIV sec., però, vi fu una nuova decadenza causata dalle incursioni dei pirati. Una di queste, quella fatale all’ordine, fu condotta dal dalmata Almissa che si finse morto e organizzò una trappola analoga al Cavallo di Troia per entrare nell’Abbazia.

I suoi compagni chiesero di poterne celebrare il funerale e i monaci accettarono purché fossero disarmati: una volta che la bara arrivò nella chiesa di S. Nicola ne uscì il pirata che lanciò armi ai suoi uomini che a loro volta trucidarono i religiosi senza risparmiarne alcuno.

Tale episodio segnò un periodo di declino, dovuto al comprensibile timore di altri monaci di stabilirsi sulle Tremiti. Dopo decenni di totale abbandono Papa Gregorio XII convinse dei canonici Lateranensi a prendere possesso dell’Abbazia nel XV sec.:i primi risultati furono incoraggianti, sia dal punto di vista economico – dati i numerosi fedeli che visitavano il complesso monastico – che strutturale – in virtù della ristrutturazione che permise all’Abbazia di resistere alle incursioni turche del secolo successivo.

Ma ancora una volta il declino era prossimo e i Lateranensi non riuscirono a fronteggiare una difficile situazione economica finché, dopo molte pressioni, l’Abbazia fu soppressa da Ferdinando IV di Borbone che vi istituì una colonia penale rimasta operativa sino a metà degli Anni Venti del ‘900.

Solo nel 1932 nacque il comune autonomo delle Isole Tremiti.

la Fondazione delle Tremiti come fabbrica di talenti

Vendola: la Fondazione delle Tremiti come fabbrica di talenti
“Lucio Dalla e’ un artista che onora la Puglia, con la sua passione per il nostro mare e per le Isole Tremiti in particolare. La sua sensibilità e’ capace di provocare una riflessione sulla necessità di creare una rete di eventi e di produzioni culturali in questo spicchio di Mediterraneo”.

Così il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha aperto il suo intervento alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2005 della Festa d’Estate, la tre giorni di musica ideata e organizzata dal cantautore bolognese, col patrocinio delle Regione Puglia, della Provincia di Foggia, del Comune di Tremiti e dell’Ente Parco Nazionale del Gargano.

“Siamo interessati ad un eventuale ingresso della Regione nella Fondazione che Dalla ha creato allo scopo” ha aggiunto Vendola “una Fondazione con molte teste e con molti cuori, non solo per organizzare questo evento, ma per regalarci prodotti culturali di alto livello sedimentati e strutturati sul territorio, come punto di riferimento per le giovani generazioni e i turisti piu’ in generale”.

“Sono dell’idea che la Regione debba svolgere un ruolo di cabina di regia”, ha concluso Vendola. “Per cultura io non intendo fare una mera operazione di mecenatismo, per finanziare gli amici o non finanziare i nemici. Credo invece di prestare l’aiuto finanziario della Regione per creare strutture che aiutino a far nascere e crescere i giovani talenti del nostro territorio”.

Data: Ven, 10 Giugno 2005

Fonte: Regione Puglia

La Puglia in un francobollo raffigurante le Isole tremiti

La Puglia in un francobollo
Presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Riunioni della Presidenza, il francobollo dedicato da Poste Italiane alla Regione Puglia. Trattenuto a Bruxelles il Presidente Vendola, l’iniziativa si è svolta alla presenza del Direttore territoriale (Puglia –Basilicata e Molise) di Poste Italiane, Giuseppe Di Vece e l’assessore ai Beni Culturali, Paola Balducci.
Il francobollo, che sarà disponibili presso gli Uffici Postali a partire da sabato 29 aprile, ha un valore di 0,45 euro e raffigura nella cornice di una fascia tricolore e dello stemma della Puglia, la penisola pugliese e due simboli di particolare rilevanza: la Basilica di San Nicola e le Isole Tremiti.

Apprezzamento per l’iniziativa è stata espressa dall’assessore Balducci che ha rilevato come la Puglia, regione nota per grande comunicativa e per cordialità della sua gente, attribuisca davvero un significato particolare al francobollo, strumento di comunicazione tra i popoli al di là di ogni distanza, geografica o culturale.
(serv. st. GR)

Data: Gio, 27 Aprile 2006

Fonte: Regione Puglia

L’ufficio Parchi dell’Ass. all’Ecologia in difesa delle Tremiti e del Gargano

L’Ufficio Parchi dell’Assessorato all’Ecologia della Regione è intervenuto sulle segnalazioni avanzate da alcune associazioni ambientaliste in merito a possibili interventi in zone sottoposte a tutela ambientale come le Isole Tremiti e il Parco del Gargano. La Regione, con le note che seguono a firma della dirigente (1 e 2), ha ribadito la “estrema sensibilità ambientale delle aree” ed ha chiesto alle diverse Autorità una verifica “della legittimità dell’intervento” rispetto alla necessaria valutazione di incidenza.

1) LETTERA PER PARCO GARGANO

Modugno, 11 gennaio 2007 Comune di Mattinata, Corso Matino Mattinata (FG) fax, 0884/550310 Al Direttore del Parco Nazionale del Gargano Via Sant’Antonio Abate,121 Monte Sant’Angelo (FG) Corpo Forestale dello Stato Coordinamento regionale Lungomare Nazario Sauro Bari

OGGETTO: nota prot. n. 0115 del 04.01.07 – Apertura di piste e tagli forestali a valle della Vecchia Con la nota in oggetto il WWF e la LIPU Sez. di Foggia denunciano l’apertura di una pista e tagli di esbosco all’interno di Valle della Vecchia nel parco Nazionale del Gargano. Dall’analisi delle foto allegate si rileva l’apertura di una grossa pista e il taglio di alcuni grandi esemplari arborei, presumibilmente di leccio (Quercus ilex). Le associazioni denunciano l’estrema sensibilità ambientale del sito e come il taglio e la pista realizzata possano creare danno alla fauna e a varie altre componenti ambientale non ultimo l’aspetto idrogeologico. Per quanto di competenza di questo ufficio si evidenzia che rientrando Valle della vecchi nei seguenti siti Rete Natura 2000 SIC/ZPS “Valloni di Mattinata – Monte Sacro” cod. 9110009 e ZPS “Promontorio del Gargano” cod. IT9110039, è obbligatoria, ai sensi del dell’art. 6 paragrafo 3 della direttiva 92/43 e negli art. 5 paragrafo 3 del D.P.R. 357/97 così come modificato dal art. 6 del D.P.R. 120/2003, la valutazione d’incidenza. Dall’analisi del proprio data base non risulta che l’intervento in oggetto ha espletato l’obbligatoria valutazione d’incidenza: Risulta che una richiesta di miglioramento boschi all’interno di valle della Vecchia, presentata nell’ambito del POR Puglia 2000-2006 – Misura 1.7. B, ha espletato la procedura di valutazione d’incidenza con parere negativo, nota prot. 4690 del 07.05.04, proprio per l’impatto su specie d’interesse comunitario, anche prioritarie. Si conferma quindi l’estrema sensibilità ambientale del sito Valle della Vecchia. Pertanto si chiede agli enti in indirizzo, di verificare la legittimità dell’intervento in oggetto, e di porre in essere tutte le procedure di loro competenza per il ripristino dei luoghi, nel caso in cui l’intervento non sia stato autorizzato o sia stato autorizzato in assenza della prescritta valutazione d’incidenza.

Il Dirigente f.f. dell’Uff. Parchi e R.N Ing. Francesca Pace

2) LETTERA PER ISOLE TREMITI

Modugno, 11 gennaio 2007 Comune Isole Tremiti Piazza Castello Isole Tremiti 71040 (FG) Al Direttore del Parco Nazionale del Gargano Via Sant’Antonio Abate,121 Monte Sant’Angelo (FG) Corpo Forestale dello Stato Coordinamento regionale Lungomare Nazario Sauro Bari

OGGETTO: nota prot. n. 0114 del 04.01.07 – Costruzione edilizia sull’Isola di Capraia Isole Tremiti Con la nota in oggetto il WWF e la LIPU Sez. di Foggia denunciano la realizzazione di un intervento edilizio sull’Isola di Capraia all’interno dell’arcipelago delle Tremiti e nel Parco Nazionale del Gargano. Nella nota si denuncia che l’intervento è assimilabile ad una ristrutturazione edilizia di un rudere presente su un terreno di proprietà comunale “..utilizzata da un privato per svago.”. Come si evince dal confronto delle ortofoto 2000 e 2005 un rudere presente sull’isola ha subito un intervento di ristrutturazione con interessamento anche di superfici esterne. Dalla semplice analisi delle ortofoto non è possibile verificare l’entità dell’intervento e la sua legittimita edilizia. Per quanto di competenza di questo ufficio si evidenzia che rientrando l’isola di Capraia nei seguenti siti Rete Natura 2000 SIC “Isole Tremiti” cod. IT9110011 e ZPS “Isole Tremiti cod. IT9110040, è obbligatoria, ai sensi del dell’art. 6 paragrafo 3 della direttiva 92/43 e negli art. 5 paragrafo 3 del D.P.R. 357/97 così come modificato dal art. 6 del D.P.R. 120/2003, la valutazione d’incidenza. Sulla base dei nostri atti non risulta che l’intervento in oggetto abbia espletato l’obbligatoria valutazione d’incidenza: Pertanto si chiede agli enti in indirizzo, di verificare la legittimità dell’intervento in oggetto, e di porre in essere tutte le procedure di propia competenza, nel caso in cui l’intervento non sia stato autorizzato o sia stato autorizzato in assenza della prescritta valutazione d’incidenza.

Il Dirigente f.f. dell’Uff. Parchi e R.N Ing. Francesca Pace

Data: Mar, 16 Gennaio 2007

Fonte: Regione Puglia

Classificate altre 4 Zone Protette Speciali in provincia di Foggia

URP Comunica (Regione Puglia)
Classificate altre 4 Zone Protette Speciali in provincia di Foggia

Con deliberazione della Giunta regionale 21 luglio 2005, n. 1022 sono modificate le delimitazioni di 4 Zone di Protezione Speciale classificate, come da prospetto cartografico allegato, parte integrante del provvedimento. La disposizione riguarda i territori compresi nelle Isole Tremiti, nei laghi di Lesina e Varano e nelle aree del Promontorio del Gargano e della Palude di Manfredonia. La deliberazione è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione, n.105 del 19 agosto 2005.

Mer, 24 Agosto 2005

Fonte: Regione Puglia

La fauna terrestre delle isole tremiti

Si è già avuto modo di sottolineare che la fauna terrestre delle Isole Tremiti non è particolarmente numerosa, inducendo forse l’erronea convinzione che uno sguardo alle specie animali della terraferma sia del tutto trascurabile e non riservi delle sorprese.

La diversificazione degli ambienti vegetali corrisponde ad una variegata, seppur non nutrita, presenza faunistica che, pur non paragonabile per rilevanza a quella marina, è certamente interessante.

gabbiano-reale-isole-tremiti

Presenti in tutti gli ambienti dell’Arcipelago sono gli insetti, la cui capacità di adattamento alle più svariate ed avverse condizioni di vita è ben nota. Molto frequenti sono invertebrati crostacei isopodi come l’Armadillidium vulgare, lo Scarabeo o la Coccinella septempunctata; miriapodi come la Scolopendra cingulata o il Pachyiulus unicolo; chiocciole come la Helix virgata o la Helix aperta; farfalle come la Pieris brassicae e la Nymphalis polychloros; ragni come l’Argiope Bruennichi o la Malmignatta; ortodotteri come l’Acrida bicolor mediterranea, l’Anacridium aegyptium o la Mantide religiosa.

Presenti, seppur in misura minore, anche i rettili. Tre sono le specie più significative: la Lucertola campestre, di fatto onnipresente in tutte le isole escluso il Cretaccio, il Geco verrucoso e il Biacco, l’unico serpente dell’Arcipelago, assolutamente innocuo e non velenoso benché capace di mostrare il proprio temperamento aggressivo se infastidito.

Poco rappresentati sono i mammiferi, per lo più roditori: il coniglio selvatico, il ratto nero e il topolino domestico.

L’espressione più bella della fauna non marina delle Isole è rappresentata sicuramente dagli uccelli. Si va da specie di piccola taglia come l’Occhiocotto, il fringuello, lo scricciolo, il cardellino, la ballerina bianca e gialla, il verzellino, il passero e la capinera a specie di dimensioni maggiori come il falco pellegrino, il gheppio, la berta maggiore e minore, il rondone e il gabbiano reale.

Il volo in stormi, caratteristico di molte delle specie sopraelencate, ha dato origine a suggestive leggende che meritano un approfondimento a sé: tra queste si segnalano quelle sui gabbiani e le berte, detti “diomedee” in onore a Diomede, storico fondatore delle isole che qui sarebbe giunto insieme ai compagni di battaglia che, secondo il mito, un incantesimo avrebbe mutato proprio in questi uccelli.

Beni archeologici alle Isole Tremiti

Le Isole Tremiti sono state abitate sin dall’Antichità e ciò è dimostrato dalle svariate tracce della presenza umana su questo arcipelago che, come avremo modo di vedere in una sezione a parte, doveva trovarsi attaccato alla terraferma in epoche remote.

I resti più antichi sinora portati alla luce sono quelli dell’Isola di San Domino, precisamente in contrada Prato Don Michele: qui è stato scoperto alla fine del XIX secolo un villaggio del primo Neolitico che è stato al centro di una campagna di scavi a metà del secolo scorso. In realtà non sono state rinvenute abitazioni di alcun tipo ma solo delle ceramiche decorate o, in maggioranza, impresse con motivi molto semplici: si tratta in ogni caso di un grande ritrovamento se si pensa al fatto che la datazione rimanda a oltre 6.000 anni prima di Cristo. Un altro insediamento neolitico, risalente al IV millennio a.C. è stato rinvenuto nell’ambito della medesima campagna di scavi nelle vicinanze di Cala Tramontana: qui, oltre a ceramiche decorate parzialmente secondo lo stile di Matera, furono rinvenuti anche 12 scheletri, segno della presenza di una necropoli di qualche secolo successiva.

Panorama zona archeologica nelle tremiti

L’Isola di San Nicola è stata anch’essa oggetto di scavi e ricerche che hanno conosciuto maggiori difficoltà nella datazione dei reperti in quanto, spesso, le medesime località hanno fatto da teatro a più insediamenti nel corso dei secoli, producendo in tal modo una sovrapposizione delle loro tracce.

 

I fori cilindrici notati su alcune rocce calcaree nel cuore dell’Isola fanno pensare a strutture abitative risalenti al I millennio a.C. , così come le ceramiche rinvenute sembrano rimandare all’Età del Ferro (XIX-VII sec. a.C.). Nel medesimo luogo si trovano fosse sepolcrali rettangolari del tutto analoghe a quelle dell’età classica greca e due tombe “a grotticella” del periodo ellenistico, tra cui la celebre “Tomba di Diomede”. Nelle vicinanze sono venute alla luce le fondamenta e il criptoportico di una Domus romana di cui è ricostruibile agevolmente la pianta, risalente al I sec. a.C. o d.C. L’ultima recente scoperta è una seconda Domus grazie al pavimento in mosaico la cui tecnica non geometrica rimanda sempre al I sec. a.C.