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Il Cretaccio potrebbe spezzarsi in due tronconi – Isole Tremiti

Isole Tremiti, serve un intervento in difesa del Cretaccio (fonte: teleradioerre.it)

Arginare il rischio di erosione del Cretaccio, la più piccola delle Isole Tremiti, che si trova tra San Domino e San Nicola, che potrebbe spezzarsi in due tronconi a causa del flusso marino, modificando radicalmente lo stato geologico dei luoghi. Questo lo scopo del sopralluogo effettuato dall’assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati che con l’assessore regionale all’Ambiente Onofrio Introna, il professor Antonio De Santo dell’Autorità di bacino della Puglia, il professor Antonio Felice Petrilli e il Sindaco del comune delle Isole Tremiti Giuseppe Calabrese, ha verificato lo stato dei luoghi ed eseguito un’analisi geotecnica utile alla risoluzione del problema nel totale rispetto della naturalità dei luoghi.
Le Isole tremiti rappresentano un grande patrimonio per la Puglia – ha detto l’assessore Amati nel corso della visita – quindi era nostro dovere rispondere alla richiesta di aiuto del Sindaco. Occorre una assistenza immediata per far fronte al problema del contenimento del moto ondoso che potrebbe cambiare la morfologia del territorio. Siamo venuti qui con i nostri tecnici proprio per studiare la soluzione più idonea a risolvere il problema.

Nel corso della sua visita alle Isole Tremiti, inoltre, l’assessore Amati ha anche colto l’occasione per parlare di pianificazione urbanistica e fornitura dell’acqua. “La pianificazione urbanistica ha come priorità il rispetto della natura e del paesaggio. Per quanto concerne la fornitura dell’acqua, ogni anno spendiamo 1.700.000 euro per portare acqua potabile in queste zone con le avi cisterne. Con quei soldi siamo prossimi a trovare una soluzione definitiva; potremmo infatti impiegare i soldi necessari al trasporto per creare un sistema idrico autonomo che comporterebbe notevoli benefici per la popolazione”.

(fonte: teleradioerre.it)

Escursioni alle Tremiti

Le Tremiti rappresentano un paesaggio naturale ricco di fascino, e per questo motivo ogni anno sono migliaia le persone che vi si recano in vacanza, affollando campeggi ed hotel, villaggi turistici e pensioni.

Paesino di San Nicola vista sul mare nelle tremiti

Oltre alle splendide insenature dove tuffarsi, là dove il mare trionfa limpido ed incontaminato, dolcemente cullandosi sul litorale roccioso, ci sono diverse interessanti escursioni da fare.

Tra le più gettonate sicuramente le tante grotte che si aprono lungo le pareti di roccia, la Grotta delle Viole, la Grotta del Bue Marino, la Grotta delle Rondinelle e la Grotta del Sale. Altro luogo molto visitato è l’Architello di Capraia, uno dei tanti esempi di un fenomeno naturale di erosione della roccia che si presenta all’aspetto affascinato del turista come un archetto naturale e che in qualche caso, una volta sorpassato, introduce a magnifiche calette, come è il caso dell’Architello di Capraia, o l’Architello di San Felice, o ancora l’Arco di Porto Greco, o quello di San Domino.

Non si può mancare neanche una visita all’intera isola disabitata di Capraia, che offre incantevoli baie, e l’Isolotto Cretaccio, famoso per la creta di cui sono costituite le rocce lì presenti.

In molti sono i visitatori ed i turisti che si recano in immersione sia per visitare il Parco Naturale Marino che i numerosi relitti antichi che giacciono sul fondo del mare,a testimonianza di quanto in epoche passate le isole Tremiti fossero al centro delle vivaci comunicazioni marittime sul Mare Adriatico.

Le Spiagge delle Isole Tremiti

Un posto particolare come le Isole Tremiti non poteva non avere delle spiagge fuori dall’ordinario. Più che di spiagge vere e proprie qui si parla di “cale” o “calette”, insenature o avvallamenti verso il mare che sembrano fatti apposta per sdraiarvisi sopra e prendere il sole prima e dopo aver fatto un tuffo in acqua.

Di cale di sabbia e ciottoli non ce ne sono molte e si concentrano per lo più sull’isola di San Domino, non a caso quella maggiormente attrezzata dal punto di vista della ricettività turistica: tra queste ricordiamo Cala Matano, Cala dei Benedettini, Cala Zio Cesare, Cala del Bue Marino e Cala delle Arene.

Alcune di queste, come Cala Matano o Cala dei Benedettini, sono dotate di servizi standard come sdraio e ombrelloni mentre in altre è preferibile portarsi ciò che si intende utilizzare: va però tenuto presente che in molti casi l’ombrellone è quasi superfluo per via dell’ombra dei Pini d’Aleppo.

La maggior parte del profilo costiero delle Tremiti è costituito da rocce e ciò rende incompatibili questi luoghi con il turismo di massa tipico di altre zone dell’Adriatico: in compenso le tante cale, rocce, grotte e scogli, oltre che di bellezza mozzafiato, sono ricchissimi di storie e leggende testimoniate dai nomi che portano.

Alcune cale, come quella presso i Pagliai, sono raggiungibili solo via mare, noleggiando agevolmente un gommone: consigliamo però particolare prudenza soprattutto ai navigatori non esperti.

Sull’Isola di Capraia segnaliamo Cala dei Turchi, Cala di Sorrentino ed anche Cala Pietra del Fucile, di recente indicata come la miglior «spiaggia» da un ente per la qualità del mare.

A differenza delle altre due San Nicola ha solo un paio di aree, peraltro non ampie, dove prendere il sole e fare il bagno: i suoi fondali sono inoltre costituiti da rocce franate ed hanno una profondità media sensibilmente maggiore. La Cala del Cretaccio completa il quadro delle spiagge tremitesi. Il fatto che non siano particolarmente ampie è uno svantaggio facilmente compensabile con le bellezze che si possono visitare circumnavigando le isole oppure esplorando i fondali. Estremamente caratteristiche e degne di visita sono le tante grotte disseminate lungo il perimetro delle Tremiti tra cui ricordiamo la Grotta del Sale, la Grotta delle Viole, la Grotta delle Murene, la Grotta delle Rondinelle, la Grotta del Bue Marino, la Grotta della Madonna e la Grotta del Leone. Molto apprezzati anche gli scogli: lo Scoglio dell’Elefante, lo Scoglio segato, gli Scoglietti presso Capraia e i Pagliai sono solo alcuni dei più noti.

Isole tremiti e la flora terrestre

Le specie vegetali dell’Arcipelago delle Tremiti sono, soprattutto in anni relativamente recenti, oggetto di studi e ricerche cui l’istituzione della Riserva Marina ha dato un impulso notevole. Una delle specie arboree simbolo di queste isole è il Pino d’Aleppo, presente in gran quantità nella pineta di San Domino e in molte altre zone dell’Isola, anche laddove è stata operata una ricolonizzazione di terreni dalle rese agricole non soddisfacenti. I venti di Nord-Ovest determinano un sottobosco disomogeneo ed anche le caratteristiche deformazioni a bandiera degli esemplari sul versante occidentale. All’interno della pineta è presente il cosiddetto “bosco misto”, in cui al Pino autoctono si unisce il leccio, caratterizzato da specie come il pungitopo, l’asparago pungente, l’erica arborea, la melica piramidale ed il caprifoglio.

La macchia a lentisco è invece molto presente sulle isole di San Nicola e di Capraia che presentano anche delle specie piuttosto rare come la “Daphne sericea” e la “Phillyrea angustifolia”, mentre a San Domino compare in misura minore e con la presenza del mirto comune.

Sempre sull’isola maggiore sono presenti le garighe, soprattutto nella fascia costiera di Nord-Ovest, più esposta ai venti marini e quindi con una maggiore influenza della salsedine: è questa la ragione per cui non compare con le medesime concentrazioni sulle altre isole (a San Nicola è del tutto assente).

Pianosa e il Cretaccio si caratterizzano invece per la presenza di prati con vegetazione alofila come la “Lavatera arborea”, il paleo comune e il giunco nero. Un’estensione territoriale simile a quella della pineta d’Aleppo è occupata da terreni coltivati che per la stragrande maggioranza si sono rilevati, nel corso degli anni, piuttosto improduttivi specie in alcune zone e sono stati conseguentemente abbandonati oppure, più di frequente, adibiti a pascoli: ciò ha comportato cambiamenti nella flora che ha visto ridursi le piante agricole per far posto a graminacee di varia natura, dando vita così a quel particolare stadio denominato “pseudosteppa”. Completano il quadro della vegetazione terrestre dell’arcipelago il ginestrino delle scogliere, l’aglio delle isole, la grattalingua comune, il cappero e il limonio delle Tremiti: tutte specie della grande famiglia della vegetazione di scogliera.