I veneziani alle Tremiti

La caduta di Costantinopoli nel 1453 è una delle pietre miliari della storia del Mare Mediterraneo, perchè da quella data turchi e saraceni non avranno più ostacoli ad espandersi, se si eccettua laa strenua e tenace lotta condotta da Venezia per continuare a mantenere intatto il predominio sulle coste orientali del Mediterraneo.

Tutte le città costiere dell’Italia Meridionale che si affacciano sull’Adriatico saranno per secoli teatro di furibonde contese e di scorrerie di saraceni, turchi e pirati d’ogni sorta che porteranno morte e distruzione, devastando le città e facendo schiavi gli abitanti, soprattutto scelti tra i più giovani.

Tali incursioni temibili perchè velocissime ed improvvise continueranno per tutto il seicento.

Le isole Tremiti in quell’epoca rappresentano un porto sicuro dove attraccare per fare rifornimento di cibo, biscotti e pane in primo luogo ed erano importanti anche per un altro motivo, quello di essere il centro di raccolta di tutte le notizie che riguardavano il mare, soprattutto della presenza dei pirati, perchè queste isole erano l’abituale rifugio di tutti i natanti in difficoltà o in fuga da qualche minaccia, nonché un punto dove informarsi, per chi era di passaggio, sulla situazione, ed eventualmente, in caso di pericolo sostare lì anche per diversi giorni prima di ripartire.

Tanto sono importanti per Venezia le Tremiti che, nella metà del seicento, la repubblica veneta si opporrà in sede diplomatica con energia al progetto spagnolo di insediare sulle isole un proprio presidio, fino ad ottenere di continuare a tenere le isole tremiti sotto la sua protezione.